«Marcinelle rappresenta una ferita aperta che esige una riflessione collettiva. Ricordare oggi questa tragedia significa mettere al centro i volti e le storie di uomini che hanno dato la vita per lavorare”. Così Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, presente a Marcinelle con una delegazione del sindacato in occasione della “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. “Ciascuno di loro aveva un nome, una famiglia, un sogno, e hanno pagato con la vita il desiderio di un futuro dignitoso”, ha sottolineato. “I numeri parlano chiaro e ci impongono di agire. Nei primi sei mesi del 2025 l’Inail ha ricevuto 495 denunce di infortuni mortali, in aumento rispetto alle 462 dello stesso periodo del 2024. A destare particolare preoccupazione è la crescita degli incidenti ‘in itinere’, passati da 104 a 137 in un solo anno. È inaccettabile considerare gli infortuni mortali sul lavoro come un rischio ordinario. Siamo di fronte a una strage silenziosa che va fermata», ha proseguito. «Siamo favorevoli alla creazione di una banca dati nazionale unica, che consenta di incrociare informazioni, migliorare il monitoraggio e intervenire in modo tempestivo. Occorrono controlli più efficaci e mirati, dobbiamo investire nella formazione e nella cultura della sicurezza, fin dalle scuole. Solo creando consapevolezza potremo costruire un futuro in cui il lavoro non sia più sinonimo di pericolo. È questo il modo migliore per onorare i morti di Marcinelle e di tutte le vittime del lavoro: trasformare il sacrificio in impegno e prevenzione. Quest’anno abbiamo convocato una segreteria confederale a Marcinelle. L’obiettivo è approvare una delibera che impegna l’UGL a proporre a tutte le istituzioni italiane ed europee il riconoscimento dell’8 agosto come la Giornata Europea della Sicurezza sul Lavoro», ha concluso Capone.
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