L’iniziativa dell’Ugl “Lavorare per Vivere”  arriva a Marcinelle, in Belgio, per commemorare le 262 vittime, di  cui 136 italiani, che persero la vita nell’incendio in miniera l’8  agosto del 1956. E’ questo il tema scelto dal sindacato che  oltrepassa i confini nazionali per sensibilizzare le autorita’  europee sul fenomeno delle “morti bianche”.    “Il dramma di Marcinelle, avvenuto 62 anni fa, invita a riflettere  sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un  impegno prioritario anche in ambito europeo con il fine di  contribuire al miglioramento delle condizioni lavorative”,  dichiara Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, presente  all’evento. “Mentre si parla di robot pronti a sostituire gli  operai, si continua a morire nelle fabbriche e sui cantieri,  soprattutto perche’ la formazione rimane, spesso, solo sulla carta  e, a causa della crisi, le imprese hanno sempre meno fondi da  investire in sicurezza. Anche per tale ragione, e con l’obiettivo  di divulgare una maggiore cultura della sicurezza sul lavoro,  l’Ugl – aggiunge – quest’anno ha ricordato i 1.029 decessi del  2017 con due manifestazioni, svoltesi a Roma e Milano, con  l’installazione di altrettante sagome di cartone per commemorare  le morti bianche. Oggi siamo a Marcinelle con 262 sagome bianche,  in ricordo dei minatori che persero la vita, a causa di un  incendio in una miniera di carbone. Investire nella prevenzione e  nella sicurezza sul lavoro e` un dovere civico a livello globale,  che deve coinvolgere le Istituzioni, le parti sociali, le aziende  e i loro dipendenti. Infatti, con la condivisione e la diffusione  di best practice, si puo’ salvare la vita ai dipendenti,  soprattutto di chi svolge lavori a rischio”, conclude Capone.

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