”E’ una grande sconfitta non solo per  la Melegatti e per i 350 dipendenti che hanno perso il lavoro ma per tutto il made in Italy. La fabbrica, leader nel mercato dolciario a livello internazionale, si è dovuta fermare bloccando, di fatto, la  produzione dopo oltre un secolo di attività”.
Così si è espresso  Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl alla notizia del fallimento della Melegatti deciso ieri dal tribunale di Verona.
”Diversi i soggetti intervenuti nel tentativo di salvataggio, tuttavia con esiti negativi. Oltretutto, il Tribunale di Verona non ha dato seguito all’ipotesi di una proroga per un eventuale concordato, che avrebbe potuto salvare l’azienda. Questo fallimento arriva in un momento in cui il Paese sta attraversando una grave incertezza politica che contribuisce a ledere quei precari meccanismi economici  che gravano sulle spalle dei lavoratori e del tessuto imprenditoriale  italiano”, sottolinea.
Inoltre, visto il fallimento e il conseguente minor valore  dell’azienda, Capone si sofferma sulla necessità ”di valutare in maniera scrupolosa i nuovi piani industriali con l’intento di  riavviare il ciclo produttivo”.

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