“La riforma del Meccanismo europeo di stabilità approvata dall’Eurogruppo rappresenta una grave e concreta  minaccia per gli interessi nazionali. Con il via libera del  Governo alla modifica del MES va in scena l’ulteriore voltafaccia  dei pentastellati rispetto agli impegni presi con i cittadini  italiani, un vero e proprio atto di sottomissione ai diktat dei  paesi nordeuropei che in tal modo vedono consolidarsi la propria  egemonia negoziale”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario  Generale dell’UGL, in merito alla riforma del Meccanismo europeo  di stabilità approvata dall’Eurogruppo con il consenso del Governo  italiano.

“La previsione di condizionalità  peggiorative per gli Stati che non si attengono ai parametri del  Patto di stabilità e il rafforzamento delle clausole di azione  collettiva, voluto fortemente da Germania e Olanda, renderà più  semplice l’imposizione di una massiccia ristrutturazione del  debito da parte dei creditori con conseguenze potenzialmente  devastanti già sperimentate dal popolo greco” aggiunge Capone.

“Al termine della pandemia, infatti, con un  debito pubblico al 160% del Pil, con il Fiscal compact di nuovo in  vigore e la cessazione degli acquisti di titoli da parte della  Banca Centrale Europea, il controllo preventivo delle Istituzioni  comunitarie sulla sostenibilità del debito pubblico accentuerà il  potere ricattatorio da parte dei commissari Ue con effetti sullo  spread tali da compromettere la sovranità economica del nostro  Paese. Mi auguro che il Parlamento dimostri coraggio rifiutando di  ratificare l’ennesima riforma fondata sulla logica miope e  fallimentare dell’austerity” conclude il Segretario Generale  dell’UGL.

 

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