Serve meccanismo obbligatorio di suddivisione arrivi e corridoio alternativo

“L’ennesimo drammatico naufragio segnalato oggi da Msf conferma che sulla gestione dei fenomeni migratori si misura il fallimento dell’Unione Europea”.
Così Luciano Lagamba, presidente del Sei Ugl, commenta la notizia dell’ennesima tragedia dell’immigrazione. “Il Terzo Rapporto sulla protezione internazionale in Italia per il 2016 – spiega il sindacalista – ha evidenziato che da gennaio alla fine di ottobre di quest’anno, sono 4.899 i migranti che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa di cui 3.654 sono morti nel Mar Mediterraneo”.
“E’ quindi evidente che l’UE in questi anni non è stata capace di dare risposte concrete – prosegue – né in termini di cooperazione allo sviluppo, soprattutto nei Paesi del Nord Africa, né in termini di accoglienza e di inserimento lavorativo condividendo tra i Paesi membri la gestione del fenomeno”.
“Occorre un cambiamento urgente delle politiche di immigrazione e integrazione – evidenzia Lagamba – per creare un meccanismo obbligatorio e permanente tra gli Stati europei di suddivisione delle quote di migranti; risposte dettate esclusivamente dall’emergenza non sono utili e non rispondono alla necessità della creazione di un corridoio alternativo umanitario, terrestre e marittimo, dai Paesi d’origine verso il vecchio Continente – conclude – per evitare tragedie per le quali l’Europa si scandalizza e si allarma puntualmente ad ogni accadimento senza però trarne le dovute conseguenze”.

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