Oggi nuovo appuntamento a Roma del ciclo di conferenze “Future Economy 2025”, promosso dall’Ugl, dal titolo “Green Economy: quale futuro?”. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto sul futuro della transizione ecologica, affrontando temi chiave come le strategie energetiche, le sfide ambientali e il ruolo dell’innovazione per uno sviluppo sostenibile. L’apertura dei lavori è stata affidata al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha osservato che «nel quadro geopolitico attuale è difficile prevedere il futuro. Sul fronte energetico la preoccupazione che c’è stata con le tensioni in Iran riguardavano lo stretto di Hormuz, ma il prezzo ad oggi dovrebbe tenere e quindi dobbiamo essere ottimisti. Sul nucleare occorre una riflessione considerato il fabbisogno energetico in crescita e la necessità di decarbonizzazione. Bisogna stare con i piedi per terra ed essere trasparenti. Chi governa non può solo gestire il presente ma creare le condizioni migliori per il futuro dei nostri figli. Non sono per la decrescita felice. La sfida è di discutere a livello europeo per arrivare a una mediazione più vantaggiosa per noi».
Per Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, «la giornata di oggi ha confermato quanto sia cruciale affrontare la transizione ecologica con una visione integrata, che metta al centro non solo l’ambiente, ma anche il lavoro e la coesione sociale. La green economy può rappresentare una grande opportunità per l’Italia, ma solo se accompagnata da investimenti strutturali, politiche industriali lungimiranti e un ruolo attivo delle parti sociali. In tal senso, riteniamo prioritario promuovere spazi di confronto per discutere delle strategie necessarie a garantire l’approvvigionamento energetico. L’UGL è favorevole a un progetto di sviluppo dell’energia nucleare che sia sostenibile sia dal punto di vista economico sia da quello ecologico, e che renda il Paese indipendente. In tal senso, condividiamo le parole del ministro Fratin in merito alla necessità di una riflessione sul nucleare, considerato il fabbisogno energetico in crescita. Il nucleare è una battaglia fondamentale per il Paese se vogliamo avere un futuro di produzione e di lavoro».


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