«I dati diffusi dall’ISTAT restituiscono un quadro positivo dell’andamento occupazionale nel Mezzogiorno, che nel 2024 registra una crescita superiore alla media nazionale. Secondo il Report ISTAT sui conti economici territoriali 2022-2024, l’occupazione complessiva in Italia è aumentata dell’1,6%, mentre nel Mezzogiorno l’incremento è stato pari al +2,2%rispetto al 2023, a fronte del +1,6% del Nord-ovest, del +1,8% del Centro e del +0,8% del Nord-est. Un risultato significativo che interessa tutti i settori economici del Sud, con un contributo rilevante delle Costruzioni (+6,9%) e dei Servizi (+2,1%), oltre a un aumento degli occupati anche in Agricoltura, silvicoltura e pesca (+1,0%), superiore alla media nazionale (+0,5%). Numeri che confermano come il Mezzogiorno stia tornando a essere un fattore di crescita e non più un freno allo sviluppo. In tale contesto guardiamo con favore alle misure messe in campo dal Governo, a partire dal rafforzamento delle politiche attive del lavoro e degli incentivi per le nuove assunzioni, che stanno contribuendo a sostenere l’occupazione e a migliorare la qualità del lavoro, in particolare nelle aree più fragili del Paese».
Lo dichiara Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla Manovra oggi in discussione in Senato e ai dati «Alla luce di questi dati – aggiunge Capone – alcuni interventi contenuti nella Manovra oggi in discussione in Senato vanno nella direzione giusta: il sostegno al potere d’acquisto delle famiglie, gli investimenti sul sistema sanitario con nuove assunzioni, il rafforzamento della sicurezza e le risorse destinate alla nuova transizione 5.0 rappresentano leve importanti per consolidare la crescita occupazionale e accompagnarla con sviluppo e coesione sociale. È ora fondamentale – conclude – dare continuità a questo percorso, realizzando un patto per il futuro dell’Italia che coinvolga le parti sociali, il Governo e i Territori, rafforzando il dialogo sociale e orientando le politiche economiche a una crescita stabile e duratura, capace di valorizzare il lavoro e ridurre i divari territoriali».
Seguici e metti un like:


