“Un quinto posto per l’Italia tutt’altro che consolatorio visto che il cuneo fiscale è il principale ostacolo alla competitività del nostro sistema produttivo”.
Con queste parole il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, commenta i dati odierni dell’Ocse secondo i quali l’Italia è quinta in Europa per il livello di tassazione dovuto al cuneo fiscale, a margine della Conferenza programmatica organizzata oggi dall’Ugl a Cagliari.
“Per i lavoratori italiani – aggiunge – oltre al danno anche la beffa: a fronte di una tassazione così alta, le imprese per essere più competitive, e non potendo più contare come ai tempi della lira sulla svalutazione della moneta, oggi ‘giocano’ agendo direttamente sul salario, abbassandolo, e quindi svalutandolo, a livelli spesso inverosimili, basti pensare al settore delle telecomunicazioni e dei call center”.
“Purtroppo, in una Ue alla ossessiva ricerca dell’equilibrio dei conti pubblici – conclude Capone – e in un’Italia alla ricerca continua di frasi e riforme ad effetto non c’è spazio per interventi seri e strutturali”.
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