“Ancora oggi in Italia non esiste la piena realizzazione del principio di parità tra uomini e donne, soprattutto nel mondo del lavoro. Per questo l’Ugl aderisce alla “Piattaforma Cedaw” Lavori in Corsa”.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo, e Patrizia Del Ninno, responsabile dell’Ufficio Pari Opportunità Ugl, aggiungendo che “ratificando la Convenzione Cedaw nel 1985, l’Italia si è impegnata ad adottare una serie di misure per porre fine alla discriminazione femminile, e a presentare ogni quattro anni una relazione sul loro stato di adempimento”.
“Dalla Piattaforma – si prosegue nella nota -, a cui aderiscono associazioni, sindacati, terzo settore e persone singole, emergono elementi di criticità e ritardo rispetto all’attuazione della Convenzione Cedaw in Italia, che invece  restano in ombra nel VII Rapporto annuale presentato dal Governo italiano”.
“La Piattaforma Cedaw – si legge – sottolinea come le istituzioni nazionali e locali italiane non siano sufficientemente coinvolte nella sensibilizzazione e nella diffusione degli obiettivi della Convenzione, fornendo al contempo riferimenti importanti per la loro attuazione”.
“Un particolare elemento di criticità del nostro Paese – si conclude – riguarda il fatto che per le Consigliere di parità, preposte alla promozione e al controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità, è  stato progressivamente decurtato, fino all’azzeramento, il fondo per la copertura delle spese per le attività antidiscriminatorie sui luoghi di lavoro, che era stato previsto dal decreto legislativo 196/2000”.

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