«La nuova proposta di riforma delle pensioni all’esame del Governo, volta a rispondere alla rigidità in uscita imposta dalla Legge Fornero, attraverso l’introduzione di Quota 41 in formato più leggero, va nella direzione auspicata dall’UGL. Resta un provvedimento su base volontaria, ovvero l’opportunità per il lavoratore di salvaguardare la qualità della vita a fronte di un ricalcolo dell’assegno pensionistico su base interamente contributiva. Resta prioritario il tema delle pensioni di garanzia per i giovani che, a causa di lavori precari e contribuzioni saltuarie, avranno difficoltà a conseguire i requisiti previdenziali».
«Il confronto – ha aggiunto – potrebbe partire dal rafforzamento dell’adesione ai fondi previdenziali verificando l’ipotesi di obbligatorietà del versamento di una quota del Tfr pari al 25% per rendere più consistente l’ammontare dell’assegno pensionistico. L’UGL ritiene auspicabile, al contempo, un accesso facilitato alla contribuzione volontaria nelle casse dell’Inps introducendo una detassazione dei versamenti. Favorire la possibilità di scelta del singolo agevolando la flessibilità in uscita significa incentivare il turnover generazionale e promuovere l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. “È fondamentale, pertanto, riaprire il tavolo di confronto fra Governo e parti sociali per discutere di una riforma strutturale del sistema previdenziale che punti a rafforzare i diritti dei lavoratori a tutela della coesione sociale e della stabilità del Paese», ha concluso Capone.

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