“Le gravi affermazioni del presidente Conte su ‘quota 100′ offendono non soltanto migliaia di cittadini ma anche il buon senso. È inaccettabile la scelta del Governo di non rinnovare una misura che ha consentito a 300 mila lavoratori di andare in pensione, favorendo il ricambio generazionale e l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Infatti, prima della pandemia Covid-19, tra febbraio 2019 e febbraio 2020, si e’ ridotta la percentuale di disoccupazione di oltre 1 punto e si e’ abbassata di 4 punti la disoccupazione giovanile. Se non esiste una strategia a supporto dell’abolizione di ‘quota 100′, tornare alla legge Fornero sarebbe una mortificazione per i lavoratori, a cui l’Ugl si opporra’ con forza. Se proprio devono essere riviste delle misure che hanno causato solo danni e perdita di denaro pubblico, che venga cancellato il reddito di cittadinanza, il cui esito fallimentare appare evidente a tutti. Il governo abbandoni la logica miope dell’austerity, fondata sui tagli alle pensioni e sull’aumento delle tasse, e rinunci alla trappola del MES che rappresenta una minaccia alla sovranita’ politica ed economica del nostro Paese”. Lo dice Paolo CAPONE, segretario generale dell’Ugl.

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