«Questa è una categoria che ‘viaggia’ all’oscuro, fuori dai canoni ufficiali della rappresentanza, ma se c’è bisogno fermeremo le piattaforme, così si accorgeranno che questo, che è a tutti gli effetti un servizio sociale nelle nostre città, va garantito anche attraverso il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro».
Lo ha detto all’Adnkronos il segretario generale Ugl, Francesco Paolo Capone, oggi in piazza Ss. Apostoli dove si è svolta la protesta dei rider, contestualmente ad altre sette città italiane».
«Si riapra il tavolo delle trattative – sottolinea Capone – lo abbiamo chiesto in tutte le forme e in ogni maniera alle nostre controparti e oggi abbiamo deciso per la protesta per significare, anche passando attraverso le prefetture, qual è il nostro disagio. Serve una revisione economica delle spettanze, e questo si fa sul contratto nazionale; serve più sicurezza e questo si decide sul contratto collettivo nazionale, e serve un quadro normativo più ampio».
«Il primo contratto che abbiamo fatto era una sorta di contratto sperimentale, adesso – sottolinea- devono essere consolidati alcuni articoli del contratto e devono esserne aggiunti di nuovi».

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