“La decontribuzione del 30% sul costo del  lavoro prevista dalla Legge di Bilancio 2021 a favore delle  imprese del Mezzogiorno, al fine di incentivare le assunzioni,  purtroppo è ancora bloccata. Una delle tante promesse rimaste  inattuate nel libro dei sogni del Governo Conte. È inaccettabile  lo stucchevole rimpallo di responsabilità fra il presidente  dell’INPS Tridico e il ministro del Lavoro Catalfo. Non possiamo  tollerare che i lavoratori del Meridione paghino sulla propria pelle i dissidi interni all’esecutivo giallorosso. Una situazione  che deve essere subito risolta, considerato che il tasso di  occupazione nelle regioni del centro-sud è inferiore alla media  nazionale. In un periodo di grave crisi economica come quello che  stiamo affrontando, il mancato esonero contributivo causato dai  rallentamenti dell’INPS equivale a condannare le imprese a una  morte certa. Occorre, quindi, intervenire subito per eliminare gli squilibri e le diseguaglianze che rallentano la crescita del  Mezzogiorno. È a rischio la coesione nazionale e la ripresa del  Paese nel suo insieme”. Lo afferma Paolo Capone, segretario  Generale dell’UGL, in merito alla mancata attuazione della  decontribuzione del 30% sul costo del lavoro prevista per favorire  le assunzioni nelle regioni del Sud.

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