«Lo sciopero odierno, che Landini aveva dichiarato ben prima che si sapesse il contenuto della finanziaria stessa, è chiaramente di natura politica o di supporto ad alcuni partiti, segno di una prevenzione rispetto all’azione del Governo. L’Ugl partecipa agli scioperi quando c’è una rivendicazione certa da dover esigere ma non quando si deve fare uno sciopero preventivo o pregiudiziale come quello che hanno deciso di indire Uil e Cgil. La strumentalizzazione dei lavoratori a fini politici svilisce e indebolisce l’azione sindacale». Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. «Lo sciopero è un’iniziativa di lotta che i lavoratori pagano con la loro busta paga e proprio per senso di responsabilità nei loro confronti che bisogna ricorrere a questo strumento come ultima ratio», aggiunge.
«Quello che i lavoratori si aspettano dai sindacati è la negoziazione fino alla ricerca di una soluzione. L’uso eccessivo dello sciopero finisce per banalizzare tale mobilitazione riducendone l’impatto. Il rischio legato allo sciopero continuativo è che i lavoratori stessi smettano di credere all’efficacia di tale strumento oltre alla confusione e al disagio che si genera per tutti i cittadini italiani», conclude Capone.
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