«L’UGL guarda con favore al Decreto-legge in discussione oggi in Consiglio dei Ministri, che introduce importanti misure per rafforzare la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per sostenere le politiche sociali. Si tratta di un passo significativo nella direzione da noi auspicata da tempo: rendere la prevenzione una priorità nazionale e investire concretamente nella formazione, nella vigilanza e nella responsabilità sociale delle imprese. In particolare, riteniamo positiva la decisione di autorizzare l’INAIL a rivedere le aliquote e i contributi in agricoltura a partire dal 1° gennaio 2026, collegandoli all’andamento infortunistico, nonché la possibilità di destinare risorse a progetti di investimento e formazione per la sicurezza nelle piccole e medie imprese».
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al Decreto-legge recante “Misure urgenti per la tutela della salute e sicurezza e le politiche sociali”, all’esame del Consiglio dei Ministri di oggi.
«È un segnale importante verso quei settori più esposti al rischio, dove troppo spesso la sicurezza viene sacrificata alla logica del risparmio. Accogliamo inoltre con favore il rafforzamento dei controlli, con ispezioni prioritarie sui datori di lavoro in regime di subappalto e l’incremento del contingente dei Carabinieri per la tutela del lavoro: strumenti indispensabili per contrastare irregolarità e illegalità diffuse, in particolare nei cantieri e nel comparto agricolo – aggiunge Capone -La cronaca delle ultime ore ci ricorda quanto ancora resti da fare. Tre lavoratori hanno perso la vita in episodi drammatici: a Rosolina (Rovigo) un operaio di 29 anni è rimasto schiacciato da un macchinario all’interno di un’azienda di attrezzature per l’edilizia; ad Arcugnano (Vicenza) un operaio di 50 anni è deceduto dopo un malore in cantiere; e nelle campagne di Licata (Agrigento) un bracciante agricolo di 67 anni è stato travolto da un autocarro durante una manovra. Tre vite spezzate in poche ore, tre famiglie distrutte. È la prova che la piaga delle morti sul lavoro non si ferma e che serve un cambio culturale profondo».
«Fra gli aspetti più significativi, in tal senso, la garanzia di una maggiore presenza del sindacato per contrastare efficacemente il fenomeno del caporalato e garantire condizioni dignitose e sicure ai lavoratori a partire dal settore agricolo, come pure l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata per provare a ridurre gli infortuni e le malattie professionali e per migliorare la formazione e rafforzare le attività di prevenzione – sottolinea il leader dell’Ugl – Parimenti, occorre intensificare le attività di prevenzione volte a combattere ogni forma di molestia o violenza nei luoghi di lavoro, assicurando ambienti professionali basati sul rispetto e sulla dignità delle persone, come chiesto dalla nostra organizzazione sindacale e presente nel decreto. La sicurezza deve diventare un valore condiviso, non un adempimento formale. L’UGL continuerà a chiedere con forza più formazione, più prevenzione e più controlli, ma anche una reale responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti. Solo così potremo dire di vivere in un Paese che mette davvero al centro la dignità e la vita di chi lavora».
Seguici e metti un like:


