“Le notizie che arrivano dal CdA di Telecom Italia di ieri sull’impossibilità di far fronte al rapporto fra indebitamento finanziario ed EBITDA fissato a circa il 2,7% a fine 2018, l’indebolimento di tasso di cambio del Real brasiliano e la multa connessa al procedimento Golden Power, non fanno presagire nulla di buono sulla situazione di salute aziendale, anzi ci preoccupano sempre di più”. Lo dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti.

“Anche per quanto riguarda il futuro di Telecom Italia con il possibile scorporo della Rete ed altre societarizzazioni di cui si sente parlare da troppo tempo, – continua il sindacalista – prefigurano uno scenario da spezzatino della più grande azienda italiana di tlc con risvolti sociali ed occupazionali a livello nazionale a dir poco inquietanti, dal momento che sono coinvolti oltre 45mila dipendenti ed un indotto di ulteriori decine di migliaia di lavoratori”.

“Nel frattempo il prossimo 22 novembre è arrivata convocazione da parte del Ministro Di Maio per un incontro presso il Mi.Se riguardante il settore telecomunicazioni – conclude Conti – e sarà quindi l’occasione per parlare della vicenda Telecom Italia e capire che in che modo il Governo si posizionerà per difendere l’occupazione ed un asset così strategico per gli interessi nazionali”.

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