“In Toscana si vivono ormai da tempo alcune pesanti crisi industriali e occupazionali con coinvolgono la maggior parte dei siti produttivi regionali. Si va da Firenze a Grosseto, da Massa a Livorno, passando da Siena, Arezzo e Pistoia. Le stime più recenti fotografano una situazione di grandissima difficoltà che vede coinvolti oltre 15mila lavoratori che vivono in un perenne stato di crisi aziendale”. Lo ha detto il segretario nazionale UGL, Paolo Capone. “Il dato è certamente allarmante e come UGL siamo convinti che fra gli strumenti da adottare per il mantenimento delle attività produttive e occupazionali sul territorio regionale si debbano attivare nuovi strumenti e accordi, ispirati al principio di responsabilità sociale dell’impresa. Durante i diversi incontri avuti con il Governo – ha proseguito il segretario – abbiamo proposto il superamento degli aiuti pubblici a sostegno dell’azienda e a tutela dell’occupazione come unica soluzione, presentando invece proposte rivolte ad incentivare le politiche attive del lavoro, favorire il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese e facilitare un maggiore dialogo fra capitale e lavoro”.
“Siamo sicuri – ha aggiunto Capone – che attraverso queste nuove politiche di welfare si potranno garantire una nuova stabilità, una tutela dei posti di lavoro e, al tempo stesso, incentivare la crescita delle aziende proteggendo il capitale umano interno in un’ottica di sussidiarietà orizzontale”.
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