“La parte del trattato che riguarda il Fondo sociale europeo, in particolare il suo finanziamento all’interno del bilancio europeo, è di entità inadeguata e al momento assorbita nel più generale Pnrr. Non ci sono obiezioni di fondo al Pnrr ma non vorremmo che l’attenzione rivolta all’immigrazione, alla transizione ecologica e all’innovazione digitale possa far trascurare l’impegno statutario ad assumere per la formazione, l’occupazione giovanile, la salvaguardia delle attività economiche nazionali, il contrasto alla povertà aumentata con la pandemia, senza dimenticare la tutela della popolazione anziana e la previdenza”.

Lo hanno detto i rappresentanti dell’Ugl, in audizione davanti alle commissioni riunite Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla “Conferenza sul futuro dell’Europa”.  “La Commissione, inoltre, nell’ambito della politica sulla concorrenza – hanno aggiunto – deve attivarsi per impedire la crescita del dumping sociale. Ogni Paese comunitario deve essere sostenuto per sviluppare il proprio apparato produttivo e non limitarsi ad importare a condizioni peggiorative rispetto a quelle di provenienza. Sulla salvaguardia e il sostegno sociale le politiche adottate ad oggi non garantiscono ancora equità sociale”.

 

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