“La crisi profonda che sta attraversando il mercato del lavoro e le drammatiche previsioni per il 2021 impongono una radicale inversione di rotta. Il Governo archivi definitivamente misure rivelatesi fallimentari come il reddito di cittadinanza e gli innumerevoli sussidi a pioggia fondati su una logica meramente assistenziale”. Lo afferma Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito alla riforma degli ammortizzatori sociali. “Rendere strutturali provvedimenti pensati per affrontare l’emergenza pone due ordini di problemi: da un lato la sostenibilita’ dei conti pubblici, dall’altro la stabilizzazione di meccanismi distorsivi in grado di compromettere il sano incontro fra domanda e offerta di lavoro. Il primo passo per rilanciare l’occupazione e’ una seria riforma degli ammortizzatori sociali fondata su politiche attive del lavoro e su un piano capillare di investimenti in infrastrutture e tutela del territorio a partire dall’edilizia scolastica, dalla digitalizzazione e dallo sblocco dei cantieri chiusi a causa delle lentezze burocratiche e dei veti incrociati che paralizzano l’attivita’ della pubblica amministrazione. In tal senso e’ indispensabile rivedere il codice degli appalti per mettere in condizione le imprese di realizzare piccole, medie e grandi opere fondamentali per lo sviluppo tecnologico del Paese e per colmare il gap di competitivita’ fra Nord e Sud”.

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