“Cento persone rischiano di perdere il posto di lavoro a causa della delocalizzazione dell’azienda Pernigotti che già nel 2013 fu acquistata dal gruppo turco Toksoz. L’Italia continua a strizzare, così, l’occhiolino all’estero smembrando parte del proprio made in Italy a discapito di intere famiglie che dovranno fare i conti con i licenziamenti” . Lo ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito alla decisione della proprietà  turca di chiudere lo stabilimento di Novi Ligure e mantenere in Italia solo la rete marketing volta a sostenere la vendita, tuttavia, dei prodotti fatti in Turchia.
“Auspico che il Governo proceda con un piano adeguato di ammortizzatori sociali per i tanti dipendenti al centro di questa delicata operazione industriale. Basta con le delocalizzazioni facili che minano il tessuto imprenditoriale del Paese e creano  disoccupazione. Serve un piano industriale serio che non guardi solo ai bilanci aziendali, ma preservi la dignità dei lavoratori”, conclude.

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