“La convenzione ABI-Parti sociali è stata concepita e diffusa come strumento per consentire ai lavoratori di  accedere alla cassa integrazione e di ottenere l’erogazione dell’indennità, in modo più veloce di quanto avrebbero consentito i tempi dell’Inps. Sono passati 9 giorni dalla  sottoscrizione e, nonostante alla Convenzione abbiano già aderito quasi tutti gli istituti credito, è tutto fermo. L’UGL nella  giornata odierna ha fatto un’indagine interpellando la quasi  totalità degli istituti ma, ad oggi, nessuno è operativo. Gli  annunci hanno prodotto una domanda ed un’attesa da parte dei  lavoratori, ma neanche noi siamo in grado di dare risposte.  Peraltro, in sede di firma si era stabilito che si sarebbe  provveduto urgentemente ad integrare la modulistica per consentire  di accedere alla Convenzione anche ai lavoratori messi in cassa  integrazione non a zero ore, ma solo per una parte dell’orario, ma  non è successo nulla. Dunque, i lavoratori in cassa per riduzione  dell’orario continuano ad essere esclusi. I lavoratori non possono più aspettare ed occorre un cambio di passo perché, a sei settimane e mezzo dall’inizio dell’emergenza, le famiglie sono  allo stremo”. Lo afferma in una nota Paolo Capone, segretario  generale dell’UGL, in merito alla convenzione sottoscritta il 31  marzo scorso tra le parti sociali ed ABI, alla presenza del  ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.

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