Il provvedimento “recepisce alcune delle richieste formulate dalla nostra organizzazione fin dall’autunno scorso con la legge di Bilancio e poi nei tavoli di confronto più settoriali aperti con i responsabili dei vari ministeri”. Lo ha detto Fiovo Bitti, Ugl, audizione in 10° commissione al Senato sul dl Lavoro. “Il rafforzamento del taglio al cuneo contributivo per la parte in capo al lavoratore dipendente è un provvedimento fortemente atteso che, per la seconda metà dell’anno, avrà un effetto positivo sugli stipendi medio-bassi dei lavoratori dipendenti, garantendo un maggiore potere d’acquisto in un momento in cui l’inflazione pesa soprattutto sui generi di prima necessità che compongono il carrello della spesa delle famiglie. Naturalmente, nei prossimi mesi sarà fondamentale porre le basi per rendere strutturale il taglio del cuneo, anticipando laddove possibile gli effetti della stessa riforma fiscale”, ha sottolineato. “Sempre in un’ottica di rafforzamento del potere d’acquisto degli stipendi deve essere letto il contenuto dell’articolo 40 sul welfare aziendale. Fermo restando la maggiore tutela riservata ai lavoratori con carichi familiari, è opportuno introdurre al testo qualche correttivo, estendendo, ad esempio, i benefici pure ai lavoratori senza figli e ai casi nei quali la data presunta del parto è entro il 31 maggio 2024; soprattutto, l’occasione è utile per sopprimere la previsione contenuta all’articolo 51 del decreto del Presidente della Repubblica 917/1986, per effetto della quale il superamento della soglia di esenzione comporta che l’intera somma erogata sia soggetta a tassazione ordinaria e non soltanto la parte eccedente la soglia medesima”, ha aggiunto Bitti.

Seguici e metti un like: