Oggi, venerdì 11 novembre, a Torino tredicesima tappa della mobilitazione nazionale #10milakmperilNO del Comitato #lavoratoriperilNO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, campagna a cui ha dato il proprio sostegno l’Ugl.
All’evento di Torino ha partecipato tra gli altri il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, evento preceduto dalle tappe di Terni e Perugia (lunedì 7 novembre), Genova (giovedì 10 novembre), Milano (venerdì 11 dicembre) e che verrà seguito dalla tappa di sabato 12 novembre che si terrà a Lamezia Terme.
Ad affiancare la presidente del Comitato di lavoratori, Valentina Iori, il segretario confederale Ugl, Ezio Favetta, il presidente del Patronato Enas, Stefano Cetica, il segretario Ugl Milano, Fabrizio Rigoldi. Presente anche la vice Presidente della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, On. Renata Polverini.
Con questi incontri il Comitato dei lavoratori per il No intende approfondire i motivi del dissenso nei confronti di una riforma che tende solo ad indebolire i diritti dei cittadini. All’incontro con la stampa ha preso parte anche il prof. Renato Mannheimer di Eumetra Monterosa, Istituto di ricerca sociale e di mercato, per illustrare i nuovi dati del quarto sondaggio sugli orientamenti di voto al referendum che, vedono sempre in testa il No. Nello specifico: il 55,6% del campione di intervistati ha dichiarato agli operatori dell’istituto di ricerca milanese (metodologia di ricerca Cati) che voterà contro la riforma costituzionale a fronte di un 44,4% che si dichiara favorevole alla riforma che va a modificare 47 articoli della Costituzione. Circa dieci punti percentuali di distacco, un margine che si fa sempre più ampio se paragonato alla percentuale del ‘no’ relativa al 2 novembre, pari al 55,2%.
A margine della conferenza stampa di Torino, il segretario generale dell’Ugl è voluto intervenire riportando l’esito di “un recente rapporto di Bankitalia sul Piemonte secondo il quale a fronte di una crescita nel 2015 della produzione industriale e dell’occupazione, ormai totalmente precaria a causa delle novità introdotte dal Jobs Act, negli ultimi mesi del 2016 resta forte l’incertezza degli operatori sulle prospettive future”.
“Come sosteniamo da tempo – ha sottolineato Capone – l’Italia intera, anche il Nord, ha bisogno di una vera politica industriale, perché la ripresa, se esiste davvero, va difesa e sostenuta, perché la locomotiva d’Italia deve tornare a viaggiare a velocità spedita, non per trainare ‘zavorra’, ma per consentire al nostro Paese di tornare a crescere stabilmente”.

Seguici e metti un like: